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Mi amasti

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Mi amasti di amore non tradotto
Pestando i tuoi pensieri negli occhi
Pensieri non dati alla luce:
Spelonche offese dal mondo.
Pensarti era come sentire guaire un cane.
I disegni del tuo sentire non avevano bordi
Ma primordi di colore grezzo, cieco.
Di cosa soffre la bellezza
Se non del mio dolore?
Ché della poesia è fratello maggiore.

Mi amasti di una distanza perfetta
Per farmi cadere dentro me
Io che mi partorisco poeta o fiore
Per piangere con più dolcezza numerosi declini
Che preparano il trionfo della parola

 Amina Narimi - 19/11/2013 20:50:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Di una bellezza "lancinante"..stupenda Poesia

 Guglielmo Peralta - 19/11/2013 20:22:00 [ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]

La bellezza patisce il dolore di chi la canta. E il dolore, a sua volta, è mitigato dalla poesia che gli è "sorella"... E tutto ciò, in vista del "trionfo della parola".
Una ’controcorrente’ letteraria, un modo nuovo, inedito, di celebrare la bellezza e la poesia, che sono sinonimi!

Un abbraccio, cara Valentina.

 Franca Alaimo - 19/11/2013 17:02:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Partorirsi "poeta o fiore" vuol dire recuperare ogni volta l’atto della nascita al mondo secondo un’armonia che è intesa a riparare quell’offesa iniziale dell’esserci senza amore. La poesia diventa allora la madre ideale, pronta ad accogliere sempre nel suo grembo abbondante e amorevole.

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